25.3.10

La Fotografia di Viaggio (seconda parte)

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A meno che qualcuno non mi costringa, non credo che abbandonerò la fotografia analogica per viaggiare, quella con la quale ho iniziato. Ho una macchina digitale abbastanza buona e non nego assolutamente nè il progresso tecnologico, nè i grandissimi vantaggi del digitale (negli ultimi anni faccio più foto digitali che analogiche).
Credo però fermamente che la scelta del digitale o della pellicola debba essere dettata da altri fattori. Il digitale e la pellicola non possono essere messi su piani di migliore / peggiore, come se fosse una sfida, ma è necessario capirne i vantaggi, studiarsi le necessità, ma la scelta va fatta per affinità, più che per convenienza. E' una di quelle lotte che non si possono vincere a colpi di : è meglio perchè / è peggio perchè....
La fotografia di viaggio ha una dimensione oniricica, così come la pellicola. La bellissima sensazione che ti lascia la pellicola di fotografare senza avere possibilità di vedere le foto lì per lì, di correggerti, di sincerarti che hai fatto una bella foto, di chiudere dentro una scatola nera l'essenza del viaggio; è imparagonabile.
Coltivando l'attesa
La scelta del digitale, almeno per me, è una questione di necessità, di esigenza: di poter vedere subito le foto fatte, di averle subito disponibili (in quasi tutti i campi della fotografia professionale, dove i risultati sono attesi subito, sarebbe oramai quasi impensabile lavorare in analogico). I viaggi non sono così, la fotografia di viaggio non ha uno scadenzario fisso. Tornati dal viaggio non ci si siede ad una scrivania e si fa la selezione delle foto. I viaggi devono sedimentare, devono poter attecchire con calma, lasciarti dentro passione e voglia di ripartire.
So che sto facendo un'analisi da innamorato del viaggio e della fotografia con la pellicola, ma è quello che sono e non posso nasconderlo. Mi sobbarco di pesi superflui come le pellicole (di norma viaggio con 80 rullini nello zaino), quando con 2 memory card potrei avere lo stesso numero di foto o anche di più. Mi ammazzo di fatica sia a trasportare 3/4 corpi macchina, sia a sviluppare a mano tutti i rullini (anche col rischio di fare dei danni, oltretutto). Ma tutto questo è assolutamente ricompensato dalla soddisfazione di vedere le mie foto così come le volevo.
il battaglione
Indagando ho trovato le mie pellicole preferite (Ilford Delta 100, 400 e 3200) e i viaggi voglio fotografarli così, voglio poter aspettare di vedere cosa ne viene fuori solo a fine viaggio, a piccole dosi, dettate dai due rullini che volta per volta riesco a sviluppare, a cercare di riconoscere situazioni ed inquadrature guardando in controluce i negativi appesi ancora bagnati.
Molte persone che conosco sono passate senza indugio alla fotografia digitale, anche la maggior parte dei professionisti, a quel che ne so. Per quel che mi riguarda, preferisco questo approccio (anche se oramai la gente in qualsiasi parte del mondo ti guarda strano quando dopo che gli hai fatto un ritratto gli dici che non puoi farglielo vedere, che non si vede nulla!! oramai li abbiamo abituati male).
Al di là di quello che adoro io, ovviamente c'è quello che piace a voi, quello di cui siete appassionati, quello che sentite più vostro. Negli ultimi viaggi sto comunque portando la digitale (che uso per fare poche foto a colori), ma se devo fotografare qualcosa di importante, non ho dubbi.