
Chi non mi conosce, forse si chiederà dove sono stato. Allora provo a fare un elenco.
Ho iniziato a viaggiare con i miei genitori, che da quando siamo piccoli ci hanno sempre portato in giro, ci hanno sempre fatto vedere posti nuovi e hanno provato ad insegnarci ad essere curiosi di tutto. Con me ha funzionato.
Per anni ho sognato di andare a Londra, tant'è che mia madre mi comprava gli speciali delle riviste, ma caso ha voluto che il primo viaggio per conto mio io l'abbia fatto in Scozia, in un quanto mai bello e assurdo viaggio con il Ciccio, io da Roma, lui da Brescia per una settimana in macchina, poi lui andò via e io ho continuato ancora a girare per conto mio. Da lì non mi sono più fermato.
Dovrei ringraziare varie persone per la spinta data al mio viaggiare, ma in particolare qualcuno che mi ha fatto involontariamente da maestro in questo, una persona per la quale ho sempre provato un sincera amicizia e un po' di sana invidia, che mi ha raccontato del Vietnam e del Camino de Santiago.
Ho girato la maggior parte dell'Europa, perchè sono convinto che esista un'idea unitaria di Europa, ma non quella dei signori della finanza, che vogliono per forza farci convivere a colpi d'economia. Esiste a mio avviso un'Europa dei popoli che si è sprigionata principalmente con la caduta del muro e che oggi conta europei che si scambiano il paese di continuo, condividendo visioni, costruendo progetti, confrontandosi sulle diversità. Sembra un'idea immaginaria, ma è molto più reale di quel che sembra, ma per scoprirla, bisogna girare, vederla e viverla (mi manca ancora qualche paese dell'Europa da vedere, ma spero di farlo a breve!).
Poi, nel programmare un viaggio in Spagna, decisi di andare in Marocco, ma non volevo arrivarci in aereo, volevo arrivarci con gradualità, sia perchè era il mio primo viaggio fuori dall'Europa, sia perchè mi incuriosiva capire dov'è che iniziasse la contaminazione. Per cui mi feci da Valencia a Gibilterra, vedendo man mano la cultura moresca lasciare tracce sempre più forti e da lì ho viaggiato in treno e in bus fino alle montagne dell'Alto Atlante e fino all'unica duna di Sahara del Marocco.
L'anno successivo sono andato a Cuba, in un viaggio di 40 giorni in solitaria, tra i rumberos, passando le mie giornate a casa di Rosa e Rosabel, ma di questo avrò poi modo di parlare con calma.
Dopo Cuba i miei viaggi hanno avuto un cambiamento, legato soprattutto alla decisione di portare Erika, la mia compagna, con me. Non sono un tipo facile in viaggio e sicuramente portare con me una donna non è stata una decisione semplice, soprattutto perchè lei era piccina e principalmente per tutta una serie di problematiche che risultano nel viaggiare con una donna (sicuramente ci sarà un capitolo apposito in questo blog dedicato al viaggiare con le donne!!).
Così dopo alcuni viaggi in Europa, negli ultimi anni siamo stati in Turchia e poi in un viaggio meraviglioso diviso tra Syria e Giordania. In totale la mia esperienza del Medioriente e dell'Islam è di tre mesi, durante i quali ho cercato di capirci qualcosa. Non tutto mi è chiaro, ma sicuramente andarci, viverlo, farsi contaminare, assaggiare, sentirne gli odori, parlare con le persone, rispondere ai sorrisi, farsi ospitare durante la preghiera di inizio Ramadan, passare a dorso di cammello il deserto di Wadi Rum fino ad Aqaba, arrivare a 50km dall'Iraq nel deserto siriano, tutto questo, ha contribuito fortemente a cancellare e superare i luoghi comuni e le inesattezze che da sempre abbiamo sul mondo Arabo. Scoprire, esserci, andarci, è l'unica risposta all'ignoranza.
E adesso? Adesso non lo so... ci sono vari viaggi che vorrei affrontare e che devo decidere come e quando fare. Da molti anni sogno di andare a Dharamsala, la città che l'India ha donato al Dalai Lama, nell'estremo nord del paese, c'è da fare il Camino de Santiago, ci sarebbero il Messico e il Perù che per colpa della febbre suina sono saltati... Inshallah, stay tuned!!!