9.3.10

Doverose precisazioni

Fare la ruota come i pavoni / Making the wheel as the peacocks
Mi sembra scontato che questo blog non vuole e non sarà una guida di viaggio, perchè chi viaggia non incontra sempre le stesse difficoltà negli stessi paesi e con le stesse persone e le cose cambiano e certamente non vi capiterà di trovare una frase del tipo "...se trovate il cancello chiuso, chiedete ad Ahmed, dal macellaio all'angolo della strada, con una piccola mancia vi farà entrare" (cosa che tipicamente avviene su grandi guide e che mi strappa sempre un largo sorriso... e se Ahmed non c'è più? e se quel giorno non gli va? e se vuole più soldi? ahahahhaha geniale).

Sicuramente chi legge e viaggia e vuol viaggiare, potrà trovare qualche spunto utile, qualche considerazione che non aveva mai fatto, che potranno aiutarlo a ragionare meglio quando ci sarà necessità. Questo potrà solo farmi piacere.

Sono snob. Chi mi conosce lo sa e sui viaggi non ne faccio grande mistero.
Capisco e riconosco che chi viaggia in un posto vada in vacanza, vada a vedere il posto, ma principalmente vada a rilassarsi. Ho molti amici che per la vita che fanno e per il lavoro che fanno necessitano di rilassarsi e anche volendo fare qualcosa di più, hanno necessità psicofisica di riposarsi. Ma quella è vacanza. Si, può scapparci la visitina culturale, il vedere qualcosa, ma fondamentalmente si va per non far nulla, per passare le giornate sdraiati al sole, come lucertole moderne a ricaricarsi di sole. Ma quella è vacanza.

Non amo i viaggi organizzati, non amo mangiare italiano all'estero, non amo gli aberghi comodi, non amo proprio le comodità in viaggio, se devo scegliere, preferisco una sofferenza catartica ad una comodità ovattata ma che non ti lascia assolutamente nulla alla fine del viaggio. Generalmente non amo la compagnia in viaggio, ma ho fatto molte eccezioni, alcune volte con soddisfazione, altre volte con sofferenza. Quando è successo, non si è ripetuto. Non amo le guide in viaggio, non amo i trasporti comodi, non amo i lussi da turista occidentale, non amo gli italiani in viaggio (in realtà non li sopporto proprio neanche in patria, nda).

Molte persone ad una certa età, prese dalla foga, soffrono la sindrome di Indian Jones... andare, esplorare, esser catturati dagli indigeni, trasformarsi in eroi e salvare se stessi e la fidanzata, andare alla ventura etc... quella sindrome ti passa col primo viaggio serio. Perchè le difficoltà vanno affrontate con la testa, pensando, prevenendo e cercando di risolverle senza eroismi, ma con la tranquillità tipica di un monaco tibetano. Alternativamente si mette in pericolo se stessi e pure gli altri... non si va alla ventura, MA si parte CURIOSI del mondo, pronti a ricevere più che dare.
Alcune volte capita anche a me di percepire avventura quando parlo dei miei viaggi, percepirla negli occhi di chi ascolta i racconti di viaggio allegati alle mie fotografie, ma spesso e volentieri c'è molta meno avventura di quella che si possa pensare. Io vivo il viaggio con naturalezza, ricercando tra la cultura che mi accoglie quello che posso portare via, che posso imparare, spesso anche con grande curiosità ed umiltà.
Per chi ha viaggiato con me, sicuramente dirà che sono un rompipalle, un borbottone, un nazistoide impazzito, che ti obbliga a fare chilometri su chilometri a vuoto... Benvenuti :)