29.3.10

Marocco (prima parte)

marocco634
Inizio questo post sul Marocco per la richiesta di un'amica e questo mi riempie di gioia per varie ragioni: sia perchè il Marocco è stato il mio primo viaggio fuori dall'Europa, sia perchè sapere che c'è qualcuno che mi chiede di scrivere è un grande piacere e poi perchè forse riesco anche a parlare un pochetto delle donne in viaggio.
Il mio approccio al Marocco fu molto titubante, sia perchè era davvero la prima esperienza in solitaria fuori dall'Europa, poi perchè comunque immergersi senza possibilità di sottrarsi a qualcosa che non conosciamo, ci spaventa sempre un po'. Dovessi decidere adesso, sarebbe tutta un'altra storia.Sta di fatto che decisi di partire percorrendo il passaggio simbolico di avvicinamento al Marocco attraverso la Spagna, per vedere i segni dei Mori in Andalusia e farmi cullare dall'idea che mi frullava: più scendi e più tutto saprà di Africa. E in realtà è proprio così, più si cerca di raggiungere Gibilterra, più tutto, dall'architettura, al colore della gente, al cibo, agli odori, inizia a sapere di Africa.
La scelta fu dettata anche da un'altra esigenza: all'epoca non esistevano voli di linea low cost o comunque abordabile che ti portasse direttamente a Marrakech atterrando di giorno. E' uno dei punti chiave dei viaggi, controllare sempre a che ora vi troverete catapultati in una realtà che vi sorprenderà, in tutti i sensi: forse in positivo, forse in negativo. Sconsiglio vivamente di arrivare di notte in qualsiasi paese, non tanto per una questione di violenza o di pericolo (che è sempre necessario controllare), ma perchè le città cambiano molto la notte, si trasformano e l'impatto potrebbe essere troppo forte, troppo ruvido.
marocco90
Il Marocco è un paese molto vicino all'Europa, geograficamente, ma forse non è il primo paese da visitare per fare un'esperienza di viaggio in un mondo arabo (forse meglio prima la Turchia). I motivi sono che comunque la presa religiosa sul paese c'è e loro ci tengono abbastanza, poi perchè non si tratta solo di ruralità, ma in alcune zone si parla proprio di miseria e di case di fango, di odori forti, acri, difficilmente smaltibili se si viene dal profumato odore di casa.
Il mio itinerario dell'epoca fa Gibilterra, Tangeri, Marrakech, Ouarzazate, Erg Chebi, ritorno a Marrakech, Fez, Tangeri e di nuovo Europa.
E' stato il paese in cui mi sono trovato più spesso a dire: ok, basta, prendo e vado via, poi mi ha sempre fermato qualcosa, un qualcosa che forse volevo vedere, scoprire, cui volevo arrivare.
L'arrivo a Tangeri è stato disastroso, una volta sceso mi sono ritrovato con lo zaino e una cartina europea della città, ma aimè, prima cosa che si scopre, è che i marocchini non usano i nomi delle strade, quelli li hanno decisi i francesi durante il periodo internazionale. Loro sono più alla mano, considerano i loro punti fissi: alla Moschea gira a destra, poi segui fino a Hamed il calzolaio, non la prima, la seconda...etc...
Perchè andare a Tangeri? Io ci andai sulla scia dela Beat Generation, che a Tangeri era finita, con Burroughs, Ginsberg e l'apparizione di Kerouac, fatta di posti dove ogni piacere era possibile, dove si poteva trovare ogni droga, dove loro erano andati a cercare un qualcosa che ora non è più visibile. All'epoca, estasiato da questi pensieri, dall'amore romantico per i Beat che ho sempre avuto, avrei voluto alloggiare lì nell'hotel fatiscente, ma aimè tutto occupato, mi scelsi un posto nella stessa via.
Ricordo ancora nitido il paesaggio di Tangeri dalla mia finestra. E' strano a dirlo, ma l'idea di essere proprio in Africa, mi riempiva di gioia, ma anche di tante preoccupazioni, ma comunque di una curiosità infinitia.
Tangeri è un porto, il passaggio da e per l'Europa, con i suoi ragazzi che giocano sui tetti delle case a calcio, guardando la Spagna che si vede ad occhio nudo, o melanconici a gambe penzoloni a guardare il mare, l'idea di partire, quella tanto sognata occidentalità, quel mito di chi non ha speranza e sogna solo di potersene andare. Allora tutti a tagliarsi i capelli con pettinature copiate dalle riviste europee, foto di Stallone dal barbiere, tutti puliti, rasati, sistemati, molto più di quello che potremmo immaginare.
Quello che mi colpì molto fu l'odore del mercato del pesce, che alle 11 di mattina metteva già il voltastomaco, con gli scarti di cibo lasciati a marcire al sole. E poi i tanto famosi sacchetti di plastica neri, che noi usiamo per metterci dentro l'immondizia, loro per fare la spesa, unica cosa pulita che loro usano per il pesce, per le verdure o anche per metterci dentro la gallina e portarla a casa. Una buona regola è mettere anche voi le vostre cose lì dentro, per dare meno nell'occhio...(ma tocca stare sempre particolarmente guardinghi, i mercati sono uguali in tutto il mondo; a questo proposito, quando viaggiate nei mercati, io vi consiglio di girare la borsa, se ne avete una, cioè di mettere l'apertura della borsa verso di voi e non verso l'esterno e di portarvela sul davanti a tracolla, sempre meglio evitare di indurre in tentazione qualcuno).
Non credo che sia il punto di inizio migliore per visitare il Marocco, ma se arrivate da Gibilterra, non fatevi scoraggiare, questo è veramente un paese bellissimo!!!
Una delle caratteristiche rognose del paese in genere è la truffa... o meglio, la molestia al turista.
Il paese si è dovuto dotare di una polizia turistica perchè in genere diventano molto ossessivi e pressanti nei vostri confronti. Tutto dipende sempre come viaggiate. Ho visto gruppi di australiani che correvano come pazzi nei mercati e dietro frotte di marocchini intenti a vendergli di tutto a volo... io fui abbastanza fortunato perchè ho sempre viaggiato in modo sciatto, portandomi tutte cose che non metto neanche qui, vecchie, anche rovinate, x' in viaggio ci si sporca, si rovinano i vestiti, è veramente da stupidi portarsi i vestiti belli!!! il viaggio non è una sfilata di moda.
marocco293
A parte questo tipo di offensiva, l'altra riguarda le guide non autorizzate e quelli che si improvvisano guide pur di guadagnarci qualche spicciolo. A me è capitato qui ma anche in alcuni posti... quello su cui si gioca è che normalmente non chiedono molto, ma non danno mai molto, non ti chiedono soldi prima, se gli dici che non gli darai nulla loro ti dicono che lo fanno in amicizia, ... a fine tour vi chiederanno comunque i soldi. Attenti, in primis perchè è una truffa, secondo perchè non sempre saranno utili, terzo perchè quando aprite il portafogli, tirato fuori dalla borsa, non potrete sapere la reazione, nè se ci sono complici. L'operazione di recupero crediti comunque proveranno a farla a fine turno quando in giro non c'è nessuno (se vengono pizzicati dalla polizia turistica passano un brutto guaio). Se vi succede, è praticamente inutile andare alla polizia dopo, il tipo dove vi ha intercettato non ci passerà più per giorni e voi non sarete in grado di fare una descrizione del titolo utile a ritrovarlo... evitate proprio di farvi portare, scacciateli in malo modo prima, se vedete che insistono, o portatevi dove ci sono altre persone o dove ci sono dei poliziotti, loro non vi seguiranno. Se invece decidete di seguirli, attenti a dove vi portano: io ho spesso subodorato il pericolo e alla fine ho preso e me ne sono tornato per conto mio, dopo che ero già passato per troppi vicoli e avevo fatta troppa strada.
Da Tangeri ho preso un treno notturno per Marrakech. Scegliete la cuccetta, verrete chiusi dentro e riaperti la mattina, normalmente i malintenzionati non dovrebbero essere un problema, ma ovviamente qui la mia esperienza è legata ad un solo viaggio. Attenti che i facchini alla stazione vanno pagati, anche il carrello per i bagagli (compreso di uomo che lo porta).

(...continua)