L'ultima scena che ricordo dell'hammam di Marrakech fu quella di un signore anziano e di un bimbo (quasi sicuramente nonno e nipote) che si lavavano vicendevolmente, un'immagine molto bella.
So che non sempre è così e che la mia visione dell'hammam sembra più che sognante, quasi onirica, ma per me quella, all'epoca, fu una quasi illuminazione, dato che il Marocco mi stava un po' risultando pesante e quel bagno fu invece causa della scelta di rimanere ancora qualche giorno.
Ma non tutti gli hammam sono così e forse lo sono solo agli occhi di chi li vuol vedere così.
Ho amici che hanno avuto incontri con hammam sporchi, chi non si è trovato bene, chi non è riuscito comunque a rilassarsi.
E devo dire che, dopo quella volta, anche la mia visione dell'hammam è cambiata. E' cambiato dopo che ho iniziato ad usarlo come un momento per andarmi a lavare a fondo durante i viaggi lunghi. Quasi sempre senza massaggio e senza che nessuno mi lavasse, entrando con la mia saponetta e lavandomi per conto mio, poi stendendomi sul marmo e cercando di recuperare un po' di calore muscolare tramite il vapore.
Altri hammam li ho visitati in Turchia, sia ad Istanbul che ad Ankara. Ad Istanbul andammo in un hammam turistico, uno di quelli centrali. Architettonicamente strabiliante, stranamente illuminato, con ampie sale, bellissimi marmi, ma la sensazione che ebbi fu quella di qualcosa di frettoloso, di turistico (oltre al fatto che era carissimo!!), con i prezzi in 8 lingue diverse, con un negozio pronto a venderti mille saponette, mille asciugamanini ricordo e con tanto di regalo-ricordo finale. Forse troppo, per essere un posto dove ci si lava.
Ad Ankara la cosa andò meglio, perchè Ankara è innanzitutto una città di transito per i turisti (nessuno si ferma ad Ankara, perchè è una città che non si presenta come accogliente). Andai in un hammam e dentro ci trovai solo turchi, scritte in turco, il costo ragionevole e il posto era quantomai semplice e spartano.
L'ultima esperienza l'ho avuta poi quest'anno in Syira, nel suq di Aleppo. La nota molto carina è stata che usano, giustamente, il Sapone di Aleppo. Per il resto, anche se il posto era approssimativamente di età medievale, era stato restaurato, perdendo molto dell'antico fascino. Ci sono stato durante Ramadan e loro non servivano da bere, ovviamente, ma furono molto gentili, offrendomi comunque da bere e promettendo di trovare qualcuno disposto a farmi un tea, nonostante il digiuno, sempre nel segno della infinita ospitalità mediorientale. Il mio rifiuto e la delicatezza del ricordargli che era Ramadan e quindi non mi sembrava il caso, fu ugualmente accetta di buon grado con larghi sorrisi.
In definitiva è un'esperienza da fare assolutamente. Se siete un po' scettici, per via dell'igiene o per motivi vostri, semmai sceglietene uno dove sapete che ci vanno molti turisti. Sarà meno 'vero', ma sicuramente vi regalerà un po' dell'idea originale dell'hammam. Se vi piacerà, cercatene altri, dopotutto sono una valida alternativa a farsi una doccia in un hotel (che spesso non è che siano più puliti!!!!).