16.3.10

La compagnia dell'anello - ovvero - Con chi parto?

Sussurrando all'orecchio il nome dell'ospite curioso
Parlando con amici o con chi discute di viaggi, spesso è proprio il problema di scegliere le persone giuste. Si fa l'errore di considerare le persone giuste quelle con cui si esce spesso, l'amico o il compagnone. Poi si va in viaggio e si scopre che ha abitudini, comportamenti ed idee completamente diverse dalle vostre... e oramai il viaggio è lì e si finisce o per sopportare, reprimersi, costringersi ad un viaggio che non è quello che volevate, oppure semplicemente per mandarsi affanculo tenendo botta fino a fine viaggio.
Anche se tutti vi diranno che in viaggio è necessario uno spirito di adattamento, sapete da soli qual'è il vostro limite di sopportazione, quindi invece che fare errori grossolani, è necessario chiarirsi prima.
Spesse volte amici mi hanno comunicato i compagni di viaggio e io sono rimasto molto interdetto dalle loro scelte, poi tornati hanno finito per lamentarsi di com'è andata. "Ma con chi pensavi di partire?", mi viene da dire... alcune volte devo dire che va meglio con gli sconosciuti che con i troppo conosciuti, perchè con gli sconosciuti non hai remore nel dirgli com'è che la pensate, cos'è che non va nel loro comportamento etc... con gli amici è sempre un circolo vizioso.
Inizio col ripetere che viaggiare è faticoso e in questa fatica non è necessario aggiungerci altra fatica, quella del sopportare gli altri a tutti i costi.
Piazza Djema el Fnaa
Prima di coinvolgere una persona fatevi un po' di domande (a seconda anche di chi siete voi, ovviamente e delle vostre abitudini e al DOVE state andando e per QUANTO TEMPO):
a) ha esperienza di viaggio? (o è solo andato in campeggio in Salento?)
b) è un tipo pigro? (si alza tardi? si stanca spesso? deve stare per forza 2 ore seduto a tavola tutte le volte?)
c) fuma? (odioso il fumatore molesto se non lo siete, specie la mattina presto appena entrati in macchina)
d) è disposto a mangiare tutto? (oppure necessita sempre di cibo simile a quello di casa sua e vi assillerà con domende tipo: ma un caffè Italiano? e una pizza? e un ristorantino Italiano?)
e) dorme solo in un grande albergo? (è imbarazzante arrivare in un posto e sentirsi dire: io qui non ci dormo, non tanto per la cosa in sè, ma perchè puntualmente capita quando siete stanchissimi, è notte fonda e a quel punto un giaciglio vale l'altro e voi dovrete arrivare a litigare all'estremo delle vostre forze).
f) quanto è disposto ad adattarsi? (mangiare dove capita, dormire dove capita, viaggiare col mezzo di trasporto che capita)
g) cosa sta cercando in questo viaggio?

(e ce ne sarebbero mille altre) Ad alcune di queste domande probabilmente e verosimilmente potreste essere voi dall'altra parte, di chi in realtà è descritto (a mio soggettivo modo di vedere) con connotazioni negative. Quindi attenti, perchè chi viaggia con voi potrebbe volersi / doversi fare le stesse domande.
La domanda g) che non ha parentesi alla fine, merita una riflessione.
La domanda g) è anche per voi, anzi, diciamo che è soprattutto per voi. Per chiunque di voi. Perchè qui è nascosto tutto il nodo della convivenza pacifica del viaggiare insieme.
Arabian Signs
Se cercate le vacanze, ditelo subito, se non siete disposti a fare sacrifici in nome di questa vostra motivazione, siate sinceri con voi stessi innanzitutto (inutile dire: si si, io cammino, se poi sapete bene che non vi va di camminare) e principalmente chiaritelo MOLTO bene a chi dovrebbe viaggiare con voi, prendetevi dei giorni per parlare e discutere di quello che vi piacerebbe fare. Non vi interessa assolutamente la storia di un paese? Le rovine greche vi annoiano ? (a me ad esempio, quasi sempre annoiano, con le giuste eccezioni) ditelo subito ai compagni di viaggio, perchè forse loro vanno lì per quello. Credo che la sincerità in un viaggio sia una cosa fondamentale, anche perchè se viaggiate con delle persone, volenti o nolenti dovrete viverci insieme tutto il periodo ed è anche più faticoso di una convivenza in una casa, perchè non ci sono pareti, perchè non esistono angoli nei quali ripararsi e stare per conto proprio, perchè si creeranno dei gruppi rispetto ai problemi e a quel punto saranno giochi di forza tra un gruppetto e un altro e alla fine il viaggio perde quella bellezza per la quale era stato pensato.